Da "La Stampa" del 28/01/2010

Il riconoscimento A venti ex internati la medaglia del Capo dello Stato Il giorno della memoria''Vorrei che i giovani sapessero'' Presenti Hanno partecipato di persona in quattro: per gli altri c'erano i familiari I ricordi di un deportato ieri in prefettura: ''Cosi' i miei amici non sono morti invano'' I sopravvissuti
Mose' Mira d'Ercole e' di Romagnano Sesia.
«Ero partigiano alla divisione Beltrami, sul MOTTARONE; ci hanno presi ad Agrano, sopra Omegna, e mandato nel lager in Germania. Ho ancora negli occhi l'arrivo dei prigionieri che venivano rapati e portati nudi fuori dalla baracca, in pieno inverno perche' passassero dalla parte dei nazisti, poi riportati dentro per una doccia bollente, e poi di nuovo fuori, finche' morivano quasi tutti». Francesco Antonini e' di Novara. «Sono stato catturato nei Balcani e portato in Gsermania, in un lager vicino a Stoccarda, con una tradotta che ha viaggiato per dieci giorni. Lavoravamo in fabbrica fino allo sfinimento, dodici ore al giorno, si mangiava della brodaglia di rape, ma non abbiamo mai perso la speranza di tornare e di combattere contro i nazisti: una notte sono finito al muro, poi e' arrivato il bombardamento e cosi' mi sono salvato».